Archivi categoria: Sud America

Brasile – Entusiasmo alla deriva

Former president Lula da Silva congratulates Brazil's President and Workers' Party presidential candidate Rousseff after disclosure of the election results, in BrasiliaAlla fine è stata una battaglia all’ultimo colpo. E se l’è aggiudicata ancora una volta la pupilla di Lula, Dilma Rousseff che si riconferma presidente battendo lo sfidante Aecio Neves, dal quale si distanzia però per soli tre milioni di voti. Altro che i dodici milioni di preferenze in più con cui aveva trionfato quattro anni fa al primo turno e non al ballottaggio com’è successo in questa tornata.

Cos’è successo rispetto ad allora per essersi mobilitata un’opposizione molto più consistente del passato? La Rousseff ha vinto, ma la vittoria tutto sommato modesta (51,60%) suggerisce che non può sottovalutare un paese sempre più nervoso e disilluso del miracolo carioca. Continua a leggere Brasile – Entusiasmo alla deriva

Brasile, Argentina, Cuba – Putin guarda verso sud

20140717-180058-64858842.jpgLo scorso novembre in un discorso all’Organizzazione degli Stati americani, il segretario di Stato John Kerry dichiarò ufficialmente la fine della dottrina Monroe, ossia l’influenza predominante degli Stati Uniti sull’emisfero occidentale. Con quelle parole Kerry, che non è nuovo ad affermazioni malinconiche del genere, ha semplicemente riconosciuto una situazione divenuta ormai impossibile da smentire alla prova dei fatti.
Dai sogni chavisti all’ascesa di Brasile ed Argentina, dal moltiplicarsi di alleanze regionali che tengono rigorosamente fuori Washington ai sempre più massicci investimenti cinesi nell’area sono solo alcuni degli elementi che dimostrano come il vecchio ‘cortile’ avesse iniziato da tempo a muoversi da solo. Guardando all’occorrenza a nuovi partner per costruire un nuovo equilibrio che favorisca entrambi a danno di quelli vecchi. Per un paese in cerca di una nuova collocazione come la Russia non ci potrebbe essere occasione migliore.

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Venezuela – Bolivar in panne

20140703-175155-64315186.jpgUltimamente uno dei metodi più gettonati in Venezuela di ricompattare l’opinione pubblica è quello di comparire in televisione per annunciare un nuovo complotto contro la vita del presidente Nicolas Maduro. Durante questi drammatici annunci vengono mostrate anche le prove contro i sedicenti attentatori, come ad esempio le mail appartenenti a vari personaggi dell’opposizione come María Corina Machado, fondatrice dell’associazione civile Súmate, o Diego Arria, membro dello staff dell’ex presidente Carlos Andrés Peréz.
A causa di queste accuse molte persone sono finite subito in prigione o vengono etichettate come spie al servizio di Washington. Sembra tuttavia che molte delle mail in questione siano dei falsi clamorosi. Alcune di loro sarebbero state modificate ad arte da mail scritte anni prima, mentre in altri casi dai database di Google risulterebbe che non sarebbero state mai inviate. Che il rischio di “magnicidio” sia fondato o meno, esso impallidisce davanti alla pietosa situazione in cui versa l’intero paese.

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La Tana all’auditorium Enel per l’incontro ‘Il Brasile mondiale. Tra innovazione e tensioni sociali’

20140408-235909.jpgLo hanno chiamato il Brics dal volto umano. È il Brasile, il gigante sudamericano che ha scalato le classifiche mondiali e si prepara ad ospitare due dei più grandi eventi internazionali come i Mondiali di calcio e i Giochi Olimpici del 2016. Si tratta di un’ascesa irresistibile o le prime avvisaglie avute lo scorso anno tra rallentamenti economici e rivolte sociali annunciano già i segni del declino?
Se n’è parlato oggi all’Auditorium Enel a Roma con un incontro organizzato tra la rivista Aspenia – per presentare il suo nuovo numero che dà il titolo all’evento – ISPI ed Enel, che ha visto inoltre la partecipazione di ospiti come Giulio Tremonti (presidente dell’Aspen Institute Italia, di cui è presente anche l’ex viceministro degli Esteri Marta Dassù come moderatrice), l’ambasciatore brasiliano a Roma Ricardo Neiva Tavares e il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.

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Cile – Hidroaysen, la diga che minaccia la Patagonia

20140320-165331.jpgQuasi alla fine del mondo si trovano due grandi fiumi che attraversano un frastagliato paesaggio montano che potrebbe sembrare lo splendido Yukon canadese dei minatori del Klondike, ma invece si trova nella Patagonia cilena non per questo meno stupefacente. I due corsi d’acqua, conosciuti col nome di Baker e Pascua, scorrono per un tratto non lunghissimo, ma comunque impetuoso fino a sfociare nell’Oceano Pacifico.Nonostante una portata d’acqua dal grande potenziale idroelettrico, nessuno è riuscito finora ad alterare questo spazio. Nemmeno la dittatura di Pinochet, che con il suo neoliberismo avrebbe potuto spianare la strada ad uno sfruttamento. Ciò non vuol dire che di progetti in cantiere non ce ne siano, anzi il principale di loro ha fatto parlare molto di sé in questi anni. Si chiama Hidroaysen, un sistema di dighe e centrali che interesserà tutta l’area, nel quale anche noi italiani stiamo giocando un ruolo di prim’ordine.
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Ecuador – La battaglia tra petrolio e Amazzonia

20140305-171448.jpgNove miliardi e mezzo di dollari. Ammonta a tanto il risarcimento che la Corte Suprema ha chiesto nel 2013 alla compagnia petrolifera Chevron, accusata di aver inquinato milioni di ettari di foresta amazzonica del paese tra il 1964 e il 1990. La lunga attesa delle migliaia di abitanti coinvolti in questo disastro ambientale sembrava dunque essersi finalmente conclusa, finché ieri dagli Stati Uniti è giunta una sentenza che come un fulmine a ciel sereno potrebbe rimettere tutto in discussione.

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Venezuela – Prove di rivolta generale

20140214-170307.jpgA meno di un anno dalla morte di Chavez, il clima politico in Venezuela sta raggiungendo livelli da guerra civile. Durante una manifestazione dell’opposizione, organizzata lo scorso mercoledì a Caracas per chiedere la liberazione di alcuni studenti imprigionati, sono comparsi dal nulla degli uomini in motocicletta che hanno iniziato a sparare sulla folla. Nell’assalto sono morte due persone e il panico generale che è seguito ha causato la morte di una terza persona, più il ferimento di almeno altre dieci. E mentre presidente Maduro prometteva di punire al più presto i colpevoli, il suo governo iniziava già a fare le sue mosse per contenere una protesta che lo sta minacciando come non succedeva da molto tempo.

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Brasile – I mondiali della vergogna

20140207-164530.jpgIl 10% dell’aumento del costo del biglietto. È bastato così poco a riempire nuovamente le strade di Rio de Janeiro di manifestanti pronti a sfidare la polizia, che ha dovuto rispondere con azioni di antisommossa.
L’agitazione, che ha causato una decina di feriti e molti arresti, ha rievocato nel paese lo spettro delle grandi rivolte dell’anno scorso, causate dai rincari nei trasporti e dal sentimento che la gente comune stia beneficiando poco o nulla dell’organizzazione degli imminenti mondiali di calcio in Brasile.

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Cuba – Le 300 riforme di Castro

L’ultima novità annunciata da Cuba potrebbe stravolgere uno dei tratti caratteristici dell’isola. Tra poco tempo sarà possibile acquistare un’automobile senza l’autorizzazione governativa, estendendo un mercato finora limitato solo al listino precedente all’embargo degli anni sessanta.

Addio dunque alle sgargianti Pontiac o Buick, alle vecchie Ford o Chrysler senza le quali le strade dell’Avana non sarebbero quelle che abbiamo imparato a conoscere? Forse visto che con l’attuale reddito medio dei cubani ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima di ritrovarli sommersi di Peugeot 208, Toyota Yaris, Opel Corsa e chissà quant’altro. Ma la strada imboccata dal fratello di Fidel per aprire uno degli ultimi regimi comunisti al mondo si profila abbastanza promettente. Continua a leggere Cuba – Le 300 riforme di Castro

Cile – Il ritorno della Bachelet

Michelle Bachelet torna in trionfo al Palacio de La Moneda. La candidata della coalizione di centrosinistra Nueva Mayoria ha incassato oltre il 60% dei voti alle ultime presidenziali contro il 37% ottenuto dalla rivale Evelyn Matthei, vicina al presidente Sebastian Pinera e dalle controverse simpatie nei confronti dell’ex dittatore Pinochet. Continua a leggere Cile – Il ritorno della Bachelet