Ultimamente uno dei metodi più gettonati in Venezuela di ricompattare l’opinione pubblica è quello di comparire in televisione per annunciare un nuovo complotto contro la vita del presidente Nicolas Maduro. Durante questi drammatici annunci vengono mostrate anche le prove contro i sedicenti attentatori, come ad esempio le mail appartenenti a vari personaggi dell’opposizione come María Corina Machado, fondatrice dell’associazione civile Súmate, o Diego Arria, membro dello staff dell’ex presidente Carlos Andrés Peréz.
A causa di queste accuse molte persone sono finite subito in prigione o vengono etichettate come spie al servizio di Washington. Sembra tuttavia che molte delle mail in questione siano dei falsi clamorosi. Alcune di loro sarebbero state modificate ad arte da mail scritte anni prima, mentre in altri casi dai database di Google risulterebbe che non sarebbero state mai inviate. Che il rischio di “magnicidio” sia fondato o meno, esso impallidisce davanti alla pietosa situazione in cui versa l’intero paese.