“L’Imperatore Sigismondo fece discutere in sua presenza, da un conclave di sapienti, la questione dei lupi mannari, e fu unanimemente stabilito che la mostruosa metamorfosi era un fatto accertato e costante”. Jacques Collin de Plancy
Ciò che appartiene alla sfera dell’immaginario, del fantastico e dell’onirico, uno dei mostri soprannaturali tradizionali di letteratura e cinema, una delle icone della cultura popolare moderna è senza dubbio uno: il licantropo. L’uomo lupo (Lycos-lupo e Anthropos-uomo) per millenni ha rappresentato, insieme al fenomeno del vampirismo, la tendenza dell’essere umano ad essere altro da se.
Questi personaggi oscuri sono stati da sempre legati ad una tradizione di potere e rabbia, di selvaggia ferocia e di paura. La “bestiale” diversità che il lupo rappresenta è allo stesso tempo il più grande limite nella sua evoluzione stilistica: se infatti il vampiro è oggi relazionabile con una società “anormale” (l’esempio più palese è rappresentato dalla saga di Twilight) il lupo no, esso nello stereotipo convenzionale è sempre isolato, solo, non perfettamente inserito nella società (tranne, ed è un unico caso, nel recente quarto episodio della serie Underworld nel quale, tuttavia, i lupi non rivelavano la loro vera natura) e assolutamente conforme alla sua immagine di bestia selvaggia. Continua a leggere Immaginari e stereotipi: i misteri della luna piena →