“Todos somos americanos”. Questa frase detta ieri da Obama rievoca parole dette più di cinquant’anni da John Fitzgerald Kennedy a Berlino: quell’“Ich bin ein berliner” che evocava in modo così efficace la vicinanza tra due popoli a dispetto delle differenze.
Il destino volle che Kennedy fosse anche lo stesso presidente con cui la rottura tra gli Stati Uniti e Cuba raggiunse uno dei suoi punti più bassi, specialmente con la fallita invasione della baia dei Porci. Un evento avvenuto a ridosso della nascita dell’attuale presidente americano, come Obama ci tiene a sottolineare per marcare la lunga quanto insensata durata di questa divisione. Che sia giunto davvero il momento di spazzare via una delle ultime eredità della guerra fredda? Continua a leggere Cuba – Il lungo disgelo →
Ultimamente uno dei metodi più gettonati in Venezuela di ricompattare l’opinione pubblica è quello di comparire in televisione per annunciare un nuovo complotto contro la vita del presidente Nicolas Maduro. Durante questi drammatici annunci vengono mostrate anche le prove contro i sedicenti attentatori, come ad esempio le mail appartenenti a vari personaggi dell’opposizione come María Corina Machado, fondatrice dell’associazione civile Súmate, o Diego Arria, membro dello staff dell’ex presidente Carlos Andrés Peréz.
A causa di queste accuse molte persone sono finite subito in prigione o vengono etichettate come spie al servizio di Washington. Sembra tuttavia che molte delle mail in questione siano dei falsi clamorosi. Alcune di loro sarebbero state modificate ad arte da mail scritte anni prima, mentre in altri casi dai database di Google risulterebbe che non sarebbero state mai inviate. Che il rischio di “magnicidio” sia fondato o meno, esso impallidisce davanti alla pietosa situazione in cui versa l’intero paese.
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A meno di un anno dalla morte di Chavez, il clima politico in Venezuela sta raggiungendo livelli da guerra civile. Durante una manifestazione dell’opposizione, organizzata lo scorso mercoledì a Caracas per chiedere la liberazione di alcuni studenti imprigionati, sono comparsi dal nulla degli uomini in motocicletta che hanno iniziato a sparare sulla folla. Nell’assalto sono morte due persone e il panico generale che è seguito ha causato la morte di una terza persona, più il ferimento di almeno altre dieci. E mentre presidente Maduro prometteva di punire al più presto i colpevoli, il suo governo iniziava già a fare le sue mosse per contenere una protesta che lo sta minacciando come non succedeva da molto tempo.
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A otto mesi dalla scomparsa di Hugo Chavez, il suo erede Nicolas Maduro trovandosi nella difficile situazione di tenere alta la sua eredità ha deciso di fare le cose in grande. Per continuare a lottare contro l’odioso nemico capitalista – a cui qualcuno non ha mancato di attribuire le colpe per la morte del caro leader – il parlamento venezuelano ha da poco approvato un disegno di legge chiamato ‘Ley Habilitante’, che pone il capo dello Stato ad un livello quasi pari a quello di un monarca assoluto. Continua a leggere Venezuela – Nicolas Maduro, il superpresidente che vuole salvare il chavismo →
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Curiosi dei nuovi mondi, lontani dalle facili scorciatoie perché la vita risplende proprio nella sua complessità