Lo hanno chiamato il Brics dal volto umano. È il Brasile, il gigante sudamericano che ha scalato le classifiche mondiali e si prepara ad ospitare due dei più grandi eventi internazionali come i Mondiali di calcio e i Giochi Olimpici del 2016. Si tratta di un’ascesa irresistibile o le prime avvisaglie avute lo scorso anno tra rallentamenti economici e rivolte sociali annunciano già i segni del declino?
Se n’è parlato oggi all’Auditorium Enel a Roma con un incontro organizzato tra la rivista Aspenia – per presentare il suo nuovo numero che dà il titolo all’evento – ISPI ed Enel, che ha visto inoltre la partecipazione di ospiti come Giulio Tremonti (presidente dell’Aspen Institute Italia, di cui è presente anche l’ex viceministro degli Esteri Marta Dassù come moderatrice), l’ambasciatore brasiliano a Roma Ricardo Neiva Tavares e il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.
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Cile – Hidroaysen, la diga che minaccia la Patagonia
Quasi alla fine del mondo si trovano due grandi fiumi che attraversano un frastagliato paesaggio montano che potrebbe sembrare lo splendido Yukon canadese dei minatori del Klondike, ma invece si trova nella Patagonia cilena non per questo meno stupefacente. I due corsi d’acqua, conosciuti col nome di Baker e Pascua, scorrono per un tratto non lunghissimo, ma comunque impetuoso fino a sfociare nell’Oceano Pacifico.Nonostante una portata d’acqua dal grande potenziale idroelettrico, nessuno è riuscito finora ad alterare questo spazio. Nemmeno la dittatura di Pinochet, che con il suo neoliberismo avrebbe potuto spianare la strada ad uno sfruttamento. Ciò non vuol dire che di progetti in cantiere non ce ne siano, anzi il principale di loro ha fatto parlare molto di sé in questi anni. Si chiama Hidroaysen, un sistema di dighe e centrali che interesserà tutta l’area, nel quale anche noi italiani stiamo giocando un ruolo di prim’ordine.
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