The Four Seasons. La storia di una leggenda fatta di musica, amicizia, difficoltà, successo e incoscienza. Il 18 giugno arriva al cinema Jersey Body un film diretto da Clint Eastwood.
Protagonista Jonh Lloyd Young. La pellicola trae spunto dal musical di Marshall Brickman e Rick Elice ispirato alla straordinaria storia di questo gruppo che ha influenzato una generazione con canzoni come “Rag Dol”, “Bye Bye Baby” e “Big Girls Don’t Cry”.Continua a leggere Jersey Boys: cuore e musica dei Four Seasons→
Mentre l’avanzata dell’ISIS in Iraq prosegue in modo sempre più feroce – agghiaccianti le immagini di esecuzioni di massa da parte dei miliziani che ricordano le deportazioni dei momenti più bui del Novecento – in un altro continente il terrorismo ha scatenato una guerra a prima vista meno intensa, ma con un prezzo di sangue che non ha nulla da invidiare alla carneficina che sta avvenendo nel cuore del Medio Oriente.
In soli due giorni due attacchi terroristici nella zona di Mpeketoni, una città costiera del Kenya occidentale, hanno causato poco meno di 60 morti, in prevalenza membri del forze dell’ordine e fedeli della maggioranza cristiana. Secondo il presidente Uhuru Kenyatta i responsabili della strage sarebbero delle non meglio precisate “reti politiche locali”, ma ben pochi hanno dubbi sul fatto che il vero mandante sia il gruppo fondamentalista islamico di origine somala al-Shabaab. Continua a leggere Kenya – La dura partita con al-Shabaab→
Appena due anni dopo la fine della missione americana e poco più di un mese dalle elezioni parlamentari, l’Iraq sembra essere sul punto di scomparire dalla cartina geografica e lasciare il posto ad almeno tre nuovi soggetti. In pochi giorni le milizie islamiste dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) hanno realizzato una serie di successi militari tra il Nord e l’Ovest del paese che rischiano di far saltare il governo centrale e con esso l’integrità territoriale dello stato.
Le cause che hanno portato a questo disastro ovviamente non arrivano come un fulmine a ciel sereno, ma sono il frutto di divisioni interne di lungo corso che l’incerto contesto geopolitico di questi ultimi anni ha esasperato fino a livelli ormai intollerabili. E dire che di segnali importanti sulla tempesta che si stava approssimando ce ne sono stati. Peccato che la comunità internazionale fosse distratta altrove o magari credeva che la riconferma del premier al-Maliki potesse servire da bacchetta magica per i problemi che nel frattempo si accumulavano indisturbati. Continua a leggere Iraq – Il collasso tra il Tigri e l’Eufrate→
Questo weekend non ce n’è per nessuno: iniziano i mondiali! Sabato alle ore 23:50 quindi tutti sincronizzati e collegati con Inghilterra – Italia. Ammettetelo però, siete stufi di vedere le partite in casa, magari nel vostro piccolo televisorino con un ventilatore che fa talmente tanto rumore da coprire la telecronaca e il caldo che vi incolla al divano. L’ideale sarebbe vedere le partite nel verde… Da vicino nessuno è normale viene in aiuto agli amici milanesi.
Le dipendenze dei nostri tempi, le debolezze di ieri e di oggi raccontate nel film, diretto da Stuart Blumberg, “Tentazioni (Ir)resistibili”.
Interpretato da Marc Ruffalo, la pellicola, analizza ogni forma di alienazione e di relazione ad una mania. Sesso dipendenza, alcolismo e ogni altra forma di devianza psicologica vengono raccontati con comicità e intensità allo scopo di alleggerire, senza per questo sottovalutare, le dinamiche di recupero. Continua a leggere Tentazioni (Ir)resistibili: riflessione sulle nuove dipendenze→
Il cinema del futuro: illusione in CGI o attori in carne e ossa? Questa la domanda alla quale tenta di rispondere The Congress di Ari Folman da oggi nelle sale.
Il romanzo “Il congresso del futuro” di Stanislaw Lem, da cui è tratto il film, affronta la tematica di un futuro sotto il controllo di una dittatura chimica, in cui avviene una vera e propria veicolazione di desideri e sentimenti. La realtà non è più quello che sembra e si mescola al sogno. Nel film questo concetto viene ripreso e traslato, Folman compie una vera e propria analisi sulle nuove tecniche cinematografiche in grado di ricreare al computer un attore e le sue sensazioni. Tutto questo trasforma la realtà percepita sotto forma di un mondo animato dove l’attore tradizionale non è che un derelitto senza contenuti.
The Congress da quindi l’opportunità di una riflessione sulle tecniche virtuali che ormai spopolano nei film. Compie inoltre un ulteriore passo in avanti in cui il cinema viene soppiantato dalla chimica: chiunque infatti attraverso sostanze di laboratorio potrà crearsi il suo film e la sua storia, mettere in scena le sue fantasie lontano dal mondo reale. Un’evoluzione oltre il corpo, fatto di pura mente e di puro caos. Continua a leggere The Congress: un fantasy futuristico tra chimica e caos→
Dopo Obama anche il premier italiano Matteo Renzi si è lanciato in un lungo tour asiatico, con l’obiettivo di concludere affari che in questa parte di mondo si annunciano sempre più promettenti. Del resto i tre paesi interessati dal suo viaggio di quattro giorni sono attori di un certo rilievo, a cominciare dall’arcinota Cina, che si appresterebbe a sorpassare (per qualcuno lo avrebbe già fatto) gli Stati Uniti come prima economia mondiale.
Non sono attori da sottovalutare neppure il Vietnam e il Kazakhistan, paesi che a dispetto degli stereotipi e dell’apparente marginalità che continuano ad accompagnarli nell’immaginario occidentale stanno guadagnando terreno nelle classifiche mondiali. Ma perché Renzi ha scelto proprio questi due paesi rispetto a nomi più blasonati come India, Giappone o Corea del Sud. Continua a leggere Vietnam, Cina – Renzi a caccia d’Oriente→
Stando agli annunci quello del Qatar 2022 doveva essere un mondiale rivoluzionario, tanto per gli stadi avveniristici con aria condizionata e location da favola (uno di essi dovrebbe essere costruito su una penisola bagnata dal Golfo Persico) che per il probabile spostamento dell’evento in inverno, visto che le temperature estive laggiù possono raggiungere anche i cinquanta gradi.
Il primo mondiale mediorientale ha fatto però anche molto discutere sulle durissime condizioni lavorative nei suoi cantieri, dove gli operai di varie nazionalità accorsi a trasformare in realtà il grandioso giocattolo degli al-Thani sarebbero già morti a centinaia per le condizioni di lavoro disumane. In questi giorni si sta però facendo strada un altro scandalo molto più grave che avrebbe conseguenze non solo per il piccolo emirato, ma anche per il colosso FIFA sempre più gravido di problemi. Continua a leggere Qatar – Imbarazzi mondiali→
Lo stile recitativo inconfondibile, un chiaro riferimento al cinema del passato attraverso una logica delle origini, una performance a scatti e schizzi tipica del cinema muto, una camaleontica capacità di cambiar “pelle”, tutto questo e altro ancora è Johnny Depp.
Un elemento fondamentale nella valutazione complessiva di questo grande attore contemporaneo è certamente la passione che questi ha nei confronti del cinema muto. Un esempio che palesa tale interesse è riscontrabile nel film Benny e Joon di Jeremiah Chechik del 1993 in cui è presente uno straordinario omaggio alla Hollywood degli anni ’20 e ’30 e in particolar modo al cinema di Buster Keaton e Charlie Chaplin.
L’uso degli oggetti rielaborato per rispondere ad un senso di estraneità nei confronti del mondo (da ricordare la danza dei panini o il ferro da stiro per cuocere i toast) conduce alla possibilità espressiva dell’arte di plasmare la referenzialità degli oggetti riemersa e riscoperta, ai giorni nostri, con la performance di Depp.
Il suo stile prevede una vera e propria creazione di specifiche caratteristiche che si incarnano nei suoi personaggi attraverso le quali ne costruisce le emozioni che prova e suscita, ne definisce i gesti per compiere le azioni determinate dalla partitura e in ultimo ne determina le relazioni con gli oggetti e gli altri personaggi. È quindi un giocare con la realtà, dandone significati e interpretazioni sempre nuove ed originali.
La sua straordinaria capacità interpretativa è alla base di una serie di scelte stilistiche che lo conducono verso lavori importanti, con i più visionari registi, facendogli preferire personaggi complessi e considerati dei veri e propri freak, dei reietti. La sua fortuna inizia infatti nel lontano 1990, quando Edward mani di forbice lo consacra attore di fama internazionale. Diretto dall’occhio attento di uno straordinario regista, Tim Burton, che lo dirigerà sviscerando e valorizzando queste sua indubbia genialità professionale.
Edward è un ragazzo escluso dal mondo che cerca in tutti i modi un’integrazione nella cittadina di Peg. Questo personaggio fa parte di una schiera di caratterizzazioni tanto ardue quanto improbabili che lo rende negli anni un corpo sul quale è facile costruire e sperimentare i più variegati tipi di caratterizzazione.
Si potrebbe affermare che Johnny Depp è una marionetta vivente della tecnica stop-motion. La sua percezione di contemporaneità è il risultato di una memoria cinematografica ben definita e precisa che gli consente di ripensare e riprogettare i suoi personaggi.
L’uomo emarginato dalla società (come lo Charlot di Chaplin) ritorna in molti personaggi di Depp (oltre ad Edward se ci pensiamo anche il Capitano Jack Sparrow a suo modo lo è o Barnabas Collins nel più recente Dark Shadows) ma a differenza della visione anni ’20 o di quella di Burton in alcuni casi questi personaggi riescono a superare la propria condizione (come il personaggio di Sam nel film Benny e Joon) ottenendo così un riscatto sociale.
Depp ha un particolare talento nel delineare i malesseri che queste caratterizzazioni hanno nei confronti di una società perbenista ed ipocrita che non riesce a valorizzare la ricchezza interiore del singolo individuo. Magico è il modo di comunicarci una sconfitta o una forma assolutamente lacerante di solitudine. La sua più grande forza è dunque quella di essere un costruttore e un plasmatore di sentimenti nascosti e verosimili che dimorano, sopiti, in ognuno di noi.