Archivi categoria: Estremo Oriente

Giappone – Gli spettri di Hiroshima

Liaoning“Anche i vecchi nemici hanno bisogno di trovare pace”. Queste parole sono di Shigeaki Mori, un anziano storico di Hiroshima che ha dedicato trent’anni a cercare informazioni sui prigionieri di guerra americani che come lui si trovavano nella città dove venne sganciata la prima bomba atomica della storia il 6 agosto 1945. Continua a leggere Giappone – Gli spettri di Hiroshima

Cina – In lotta per il libero scambio

Apec reunionL’aspetto forse più curioso dei vertici Apec (Asian-Pacific Economic Cooperation) è l’usanza di far indossare ai leader invitati un abito tipico del luogo in cui si tiene il summit, come fece ad esempio George W. Bush otto anni fa mostrandosi al pubblico con una sgargiante tunica azzurra vietnamita.

Molto più sobria è invece la casacca color vinaccia che Obama, Putin e Xi Jinping hanno dovuto indossare nell’edizione di quest’anno che si è tenuta in Cina. L’appuntamento è significativo non soltanto perché rappresenta una nuova occasione di confronto tra i presidenti americano e russo su molti dossier scottanti (Ucraina, Siria e Iran). L’apparente serafico padrone di casa spera infatti di sfruttare l’evento per anticipare le mosse dell’America e del suo ‘famigerato’ TPP. Continua a leggere Cina – In lotta per il libero scambio

Cina – Un incerto braccio di ferro

rivolta hong kongDopo una settimana di proteste e scontri violenti tra manifestanti e la polizia (più si dice qualche infiltrato delle triadi e simpatizzanti progovernativi) le piazze e le strade di Hong Kong si apprestano a tornare lentamente alla normalità.

Ho consapevolmente aspettato di trattare l’argomento in parte perché lo avevo già affrontato tempo fa, quando il malcontento era ancora in gestazione, in parte per non farmi coinvolgere dal facile entusiasmo dei media per una rivolta che i più ingenui ottimisti si auguravano potesse arrivare fino a Tian’anmen. O peggio replicare nel Porto Profumato lo stesso massacro del 1989. Continua a leggere Cina – Un incerto braccio di ferro

Cina – Mercanti di tortura e di censura

Ilham TohtiBastoni per l’elettroshock, mazze chiodate e manette sono diventate l’ultima moda dell’export made in China. È la denuncia di Amnesty International sul pericoloso traffico di strumenti di tortura che sta interessando sempre più aziende cinesi, che si mettono a pubblicizzare i loro prodotti come se fossero un giocattolo o lo smartphone all’ultimo grido.
Nello stesso tempo l’ONG punta il dito su un verdetto giudiziario che fa il paio con l’argomento, perché si è appena conclusa la triste vicenda del professore uiguro Ilham Tohti. Un esito il suo che risponde purtroppo alle peggiori attese.

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Cina – Duello tra ombre rosse

20140715-173143-63103731.jpgPiù di 300 persone appartenenti al mondo della politica o dell’imprenditoria sotto indagine e un tesoro immenso di 90 miliardi di yuan (circa 14 miliardi di dollari) messo sotto sequestro dalle autorità. Questi numeri impressionanti descrivono quello che si candida tranquillamente ad essere il più grande scandalo di corruzione nella storia della Cina comunista, ma anche un terremoto politico di proporzioni mai viste.
A prima vista l’evento risponderebbe alla lotta anticorruzione promessa dal nuovo presidente cinese Xi Jinping per ridare dignità ad un partito che dopo sessant’anni di regno ininterrotto sta diventando sempre meno attraente per le masse. Ma guardando a fondo si possono intravedere dei retroscena molto più interessanti, a cominciare dal protagonista il cui nome non viene mai fatto ufficialmente: Zhou Yongkang.

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Cina – Il fascino tormentato del Dragone

20140625-182303-66183314.jpgQuando il 1 luglio 1997 la città di Hong Kong ritornò sotto sovranità cinese dopo oltre un secolo di dominio britannico, alla popolazione locale era stata data la garanzia che l’isola avrebbe mantenuto un tipo d’istituzioni diverso rispetto a quello mono partitico della Repubblica popolare cinese.
La coesistenza tra un governo non eletto e uno più liberale, riassunto con la celebre frase ‘un paese, due sistemi’, si sarebbe dovuto mantenere fino al 2047, lasciando non pochi dubbi sul futuro della democrazia dell’isola una volta superata questa scadenza. In realtà, a nemmeno dieci anni dall’entrata in vigore dell’accordo, esso ha già dato i primi segni di cedimento, tanto che il prossimo 1 luglio si terrà ad Hong Kong una grande manifestazione per difendere il suffragio universale. Continua a leggere Cina – Il fascino tormentato del Dragone

Vietnam, Cina – Renzi a caccia d’Oriente

20140611-174234-63754157.jpgDopo Obama anche il premier italiano Matteo Renzi si è lanciato in un lungo tour asiatico, con l’obiettivo di concludere affari che in questa parte di mondo si annunciano sempre più promettenti. Del resto i tre paesi interessati dal suo viaggio di quattro giorni sono attori di un certo rilievo, a cominciare dall’arcinota Cina, che si appresterebbe a sorpassare (per qualcuno lo avrebbe già fatto) gli Stati Uniti come prima economia mondiale.
Non sono attori da sottovalutare neppure il Vietnam e il Kazakhistan, paesi che a dispetto degli stereotipi e dell’apparente marginalità che continuano ad accompagnarli nell’immaginario occidentale stanno guadagnando terreno nelle classifiche mondiali. Ma perché Renzi ha scelto proprio questi due paesi rispetto a nomi più blasonati come India, Giappone o Corea del Sud. Continua a leggere Vietnam, Cina – Renzi a caccia d’Oriente

Giappone – Comandante Abe

20140516-161809.jpgSi calcola che nell’ultimo anno il Giappone abbia destinato il 1% del PIL alle spese militari. Detto così sembra poco, ma in termini numerici stiamo parlando di ben 48 miliardi di dollari, all’incirca 12 in meno della Francia ma quasi 20 più dell’Italia o della Corea del Sud. Dati che collocano questo paese all’ottavo posto tra le nazioni che spendono di più in termini di budget militare.
Eppure ci sono altri dati che controbilanciano pesantemente una forza militare che al primo ministro Shinzo Abe sta sempre più stretta. Ciò soprattutto a causa della Costituzione pacifista imposta al Giappone dopo la sua sconfitta nella seconda guerra mondiale, un argomento che il premier nipponico ha fatto tornare alla ribalta con grave disappunto dei suoi vicini, sapendo tuttavia di poter anche contare su alleati di primo livello.

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Cina – Il governo all’attacco di Boxun

20140513-172119.jpgQualcuno lo definisce un modello per il giornalismo indipendente e chi uno strumento in mano agli americani per scatenare una ‘primavera cinese’. Si chiama Boxun, sito web fondato da Meicun Meng nel 2000 con sede nello Stato americano del Nord Carolina. Con il passare degli anni e di cospicue donazioni di organizzazioni no-profit, il sito viene sempre più consultato come una fonte alternativa sugli eventi politici e sociali in Cina, dove l’informazione sconta ancora numerosi limiti.
Il governo di Beijing (Pechino) ovviamente ha già bandito il sito da qualche anno e ha arrestato diversi suoi collaboratori con l’accusa di agire contro gli interessi del paese. L’ultimo ad essere finito nelle mani delle autorità si firmava come ‘Feixiang’ e la sua storia, iniziata a circolare come succede spesso in Cina parecchi giorni dopo i fatti, ha sollevato un polverone mediatico che arriva a tirare in ballo la stessa credibilità del sito. Continua a leggere Cina – Il governo all’attacco di Boxun

Giappone, Filippine – Il pacifico catenaccio di Obama

obama asiaQuesta mattina il principe rosso nordcoreano Kim Jong-un ha dato il via ad una nuova esercitazione navale lungo il confine con la Corea del Sud. Durissima la risposta da parte di Seul, che sta ancora metabolizzando il dramma del naufragio Sewol, a seguito del quale si è dimesso lo stesso primo ministro Chung Hong-won.
La provocazione di Pyongyang ha accompagnato anche la fine del lungo tour del presidente americano Obama in Asia, un’area che nonostante i recenti sommovimenti in Europa orientale continua a considerare strategicamente molto più importante in vista della crescente competizione con la Cina. Non a caso proprio in questi giorni l’inquilino della Casa bianca ha fatto visita ad una serie di alleati più o meno funzionali per quest’obiettivo.

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