Lo stile gotico, successivo allo stile romanico, nasce come prerogativa architettonica verso la metà del XII secolo in Francia. L’origine del termine è legata alla letteratura inglese del XVIII e XIX secolo. Essa deve la sua fortuna ad autori come Horace Walpole, William Beckford fino ad arrivare a Mary Shelley.
Nelle opere di questi autori è costante l’ambientazione in castelli diroccati o case isolate infestati da oscure presenze: a fare da padroni, infatti, sono senza dubbio riti demoniaci e figure mostruose.
Charles Brockden Brown, quello che può considerarsi il fondatore insieme a William Dunlap dell’American Literary Gothicism, preferisce spostare il terrore dall’esterno all’interno, trovando la sue radici nella psiche umana piuttosto che nell’atmosfera, nell’ambiente o nel soprannaturale.
Nel cinema, in particolar modo nei film che si possono definire di ispirazione e ambientazione gotica, a farla da padrone sono per definizione lo spazio dell’ immaginario e il cosiddetto “sogno oscuro.” Essi sono le espressioni di un’interiorità, sono il bene e il male delle nostre personalità. Continua a leggere Psycho e Profondo Rosso nell’immaginario gotico