Archivi categoria: Confronti

Psycho e Profondo Rosso nell’immaginario gotico

Profondo Rosso (175)Lo stile gotico, successivo allo stile romanico, nasce come prerogativa architettonica verso la metà del XII secolo in Francia. L’origine del termine è legata alla letteratura inglese del XVIII e XIX secolo. Essa deve la sua fortuna ad autori come Horace Walpole, William Beckford fino ad arrivare a Mary Shelley.

Nelle opere di questi autori è costante l’ambientazione in castelli diroccati o case isolate infestati da oscure presenze: a fare da padroni, infatti, sono senza dubbio riti demoniaci e figure mostruose.

Charles Brockden Brown, quello che può considerarsi il fondatore insieme a William Dunlap dell’American Literary Gothicism, preferisce spostare il terrore dall’esterno all’interno, trovando la sue radici nella psiche umana piuttosto che nell’atmosfera, nell’ambiente o nel soprannaturale.

Nel cinema, in particolar modo nei film che si possono definire di ispirazione e ambientazione gotica, a farla da padrone sono per definizione lo spazio dell’ immaginario e il cosiddetto “sogno oscuro.” Essi sono le espressioni di un’interiorità, sono il bene e il male delle nostre personalità. Continua a leggere Psycho e Profondo Rosso nell’immaginario gotico

Universi a confronto, Alien e Aliens: l’analisi

Alien3DRidleyScottparladeidueprequelVi immaginate cosa abbia comportato la realizzazione di un film di fantascienza nel 1979? Alien per Ridley Scott non ha rappresentato solo uno dei momenti più alti della sua creatività cinematografica ma una sfida tecnico pratica contro i forti limiti tecnologici della Hollywood dell’epoca. Alien e 7 anni dopo Aliens (regia di James Cameron) vengono considerati da tutti i critici non soltanto i migliori film della serie ma soprattutto uno il sequel dell’altro…ma ne siamo certi?

Analiziamo con calma tutte le componenti e confrontiamole. Continua a leggere Universi a confronto, Alien e Aliens: l’analisi

Tim Burton e Sam Raimi: quando Alice bussò alla porta di OZ

bianconiglioQuale sarà la via giusta per trovare se stessi nel cinema? Recarsi nel Paese delle Meraviglie di Burtoniana maniera o svoltare verso il mondo del grande e potente mago di OZ?
Non esiste alcun dubbio che le realtà immaginarie di Alice nel Paese delle Meraviglie e del Grande e Potente Oz siano simili, convergenti nei contenuti più profondi: due grandi registi Sam Raimi e Tim Burton, visionari e innovatori, hanno recentemente rappresentato sul grande schermo questi mondi lontani…

Il viaggio: “Un giorno una bambina salì su una mongolfiera, pardon cadde in una buca sotto un albero e finì in un vortice, in lontananza vide un mago, uno strambo personaggio, proveniente dal Kansas e prigioniero del suo stesso ciclone, i due, confusi e smarriti, si ritrovarono in un mondo fantastico, paradisiaco e assolutamente elettrizzante…

Questa potrebbe essere in fondo una sintesi fantasiosa del viaggio al centro dei film, un incontro possibile tra i protagonisti.
Senza dimenticare i due film originali Il mago di Oz (The Wizard of Oz) del 1939 diretto d Victor Fleming e Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland) del 1951 diretto da Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske, in questa parte sarà necessario considerare le ricostruzioni che di questi due mondi fantastici sono state costruite di recente. Continua a leggere Tim Burton e Sam Raimi: quando Alice bussò alla porta di OZ

La rappresentazione filmica degli Dei, pro e contro: dalla saga di 300 a Immortals

300Qualche anno fa fu posto all’attenzione del grande pubblico un film surreale e apocalittico: 300, diretto da Zachary Edward Snyder e ambientato nel 480 a.c. al tempo della battaglie delle Termopili. Adattamento cinematografico del graphic novel (è stato infatti girato con la tecnica del chroma key per riprodurre le immagini dell’originale) fu ispirato a sua volta a un altro film, The 300 Spartans.

Il film riscosse un grande successo di pubblico concentrandosi sul racconto semi-storico della battaglia tra una alleanza di città-stato greche e l’Impero persiano degli Achemenidi. Qualche anno più tardi, nel 2010 e nel 2011, altre due pellicole, basate sulla stessa impronta stilistica, Scontro tra Titani e Immortals non hanno però goduto dello stesso apprezzamento da parte del pubblico che li ha di fatto bocciati al botteghino. Ci si è interrogati sul motivo di un tale flop artistico. Continua a leggere La rappresentazione filmica degli Dei, pro e contro: dalla saga di 300 a Immortals

La figura dello Stregone: Gandalf e Silente

gandalfLa verità… è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con grande cautela” Albus Percival Wulfric Brian Silente.

Il cinema Fantasy e di matrice disneyana ci ha abituati a figure di sostegno, saggezza e conoscenza che da sempre hanno affiancato i protagonisti di saghe famose nella loro lotta contro il male. Gli stregoni, maghi di “merliniana” memoria, carichi di ironia e un pizzico di eccentricità sono divenuti col tempo personalità amate e rispettate dal grande pubblico. Continua a leggere La figura dello Stregone: Gandalf e Silente

Letteratura e Cinema, il tema del viaggio: quando Tolkien incontrò Omero

775003238_1556ba1b9e-264x200Come è notoriamente risaputo, molti studiosi sono d’accordo nel ritenere la Mitologia Norrea (o nordica) come unica vera fonte di ispirazione de Il Signore degli Anelli di Tolkien ma, ad una più attenta analisi, è indubbia anche una contaminazione tematica con uno dei più grandi scrittori di sempre: Omero.

E’ necessaria, quindi, una considerazione riguardo alla forma “epica” dell’opera Anelli che risulta essere una fusione e una sintesi tematica dei due maggiori poemi Omerici: L’Iliade e L’Odissea.

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L’Incanto malefico di Suspiria, Vamp e Dal Tramonto all’Alba

dario-argento-sul-set-di-phenomena-4042-296x200Il risultato finale aveva una potentissima forza creatrice ed evocatrice. Era talmente maestoso da aver senza dubbio influenzato le più grandi produzioni statunitensi di film horror degli anni’80.

Nel 1977, infatti, nessuno si poteva immaginare la potenza devastatrice di un nuovo film italiano, un’opera cinematografica di un giovane regista, Dario Argento, che diede vita a qualcosa di nuovo, unico nel panorama cinematografico di allora: realizzò Suspiria.

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Spazi e miti, tra epica e favolistica: Steven Spielberg e James Cameron

james-cameron-1-225x300Quando un incasso sensazionale si mescola ad un immaginario filmico affascinante e visionario: James Cameron e Steven Spielberg.

Registi di film quali Lo Squalo (1975) Terminator (1984) Aliens (1986) Indiana Jones (4 film) e non ultimo in ordine di importanza lo strabiliante Avatar (2010), hanno letteralmente costruito uno stile filmico di intrattenimento. Soprattutto negli anni ’80 nacque la concezione del cinema come strumento popolare di massa metafora delle trasformazioni del mondo…

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Musica per film: la grande dimenticata

goldsmith“A questo punto è lecito domandarsi: ma insomma perchè poi la musica è così necessaria in un film? Perchè parliamo qui della musica come qualcosa che è sempre, a priori, indispensabile e di per se sottintesa nel film? La risposta mi sembra abbastanza chiara: non si tratta tanto di rafforzare l’azione (sebbene si tratti anche di questo) quanto di finire di raccontare emozionalmente quanto è insprimibile con altri mezzi..” Sergej M. Ejzenstein.

Secondo uno studio accurato, la musica per film (cosiddetta colonna musica) negli Stati Uniti è divisibile in tre periodizzazioni: la prima dal 1927 al 1940, la seconda dal 1940 al 1960 e la terza dal 1960 al 1980. L’attenzione in questa sede sarà però riservata a due compositori, specialisti del settore, che hanno caratterizzato la terza generazione: Jerrald (Jerry) Goldsmith e John Tower Williams. Continua a leggere Musica per film: la grande dimenticata

Quando il cinema Thriller incontrò quello Horror: quando Psyco incontrò Jason Voorhees

6a01053600beff970c0120a618ac2d970b-800wi-450x245Io devo stare qui. Chi la curerebbe, se me ne andassi? Rimarrebbe sola, lo so. Si spegnerebbe il fuoco, sarebbe freddo e umido come una tomba. Quando si ama qualcuno, non si può lasciare anche se si rende odioso. Capitemi, io non odio lei. Odio ciò che l’ha fatta diventare così. La sua malattia” Psyco.

Quando nel 1980 Sean S.Cunningham sviluppava il suo progetto sulla realizzazione di Venerdì 13, horror a basso costo ma di forte impatto estetico ed emotivo, uno dei modelli predefiniti che sicuramente prese in esame fu il film Psyco, grande capolavoro del 1960 diretto da Alfred Hitchcock. Continua a leggere Quando il cinema Thriller incontrò quello Horror: quando Psyco incontrò Jason Voorhees