Dopo Obama anche il premier italiano Matteo Renzi si è lanciato in un lungo tour asiatico, con l’obiettivo di concludere affari che in questa parte di mondo si annunciano sempre più promettenti. Del resto i tre paesi interessati dal suo viaggio di quattro giorni sono attori di un certo rilievo, a cominciare dall’arcinota Cina, che si appresterebbe a sorpassare (per qualcuno lo avrebbe già fatto) gli Stati Uniti come prima economia mondiale.
Non sono attori da sottovalutare neppure il Vietnam e il Kazakhistan, paesi che a dispetto degli stereotipi e dell’apparente marginalità che continuano ad accompagnarli nell’immaginario occidentale stanno guadagnando terreno nelle classifiche mondiali. Ma perché Renzi ha scelto proprio questi due paesi rispetto a nomi più blasonati come India, Giappone o Corea del Sud. Continua a leggere Vietnam, Cina – Renzi a caccia d’Oriente
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La Tana all’incontro ‘C’è spazio per il futuro. Geopolitica dello spazio e nuove frontiere’
“Non avremo l’accesso al mare, ma lo abbiamo per lo spazio!”. Queste parole dell’ambasciatore del Kazakhistan Andrian Yelemessov forse riassumono meglio di ogni altro intervento lo spirito dell’incontro che si è tenuto oggi nella Sala della Santa Sede “Pio XI” a Roma, intitolato ‘C’è spazio per il futuro. Geopolitica dello spazio e nuove frontiere’.
A far partire questa discussione sulla nuova corsa allo spazio e di cosa questo significhi nella nuova era multipolare è stata la collaborazione tra diversi thinktank come il Nodo di Gordio – il cui direttore responsabile Daniele Lazzeri ha annunciato una prossima collaborazione per il 2015 tra la rivista e la Farnesina), il centro studi Vox Populi, che insieme hanno approfittato dell’appuntamento anche per presentare il loro volume ‘Da Baikonur alle stelle. Il Grande Gioco spaziale’.