Perché realizzare un film su uno dei personaggi più amati dell’universo Marvel e non inserirlo nella continuità del MCU?
Domanda retorica, lo sappiamo. Sony vuole infatti percorrere una strada tutta sua, la collaborazione con Marvel non contempla (diritti su Spiderman a parte) la condivisione di un universo narrativo ma noi questo Venom l’avremmo proprio visto bene con Spiderman, Capitan America e tutti gli altri.
Cosa dire del film? Al nostro gusto la pellicola non è dispiaciuta pur con tutti i limiti del caso. Cosa non va? Una scarna sceneggiatura per un film troppo breve. Questo il tallone d’Achille di Venom, uscito nelle sale il 4 ottobre scorso.
Chi vi scrive non è un assiduo lettore di fumetti e perciò si sofferma solo su quello che lo schermo ci ha consegnato: un film potenzialmente carico di spunti narrativi non sfruttati. Apprezzabile il tono ironico della storia e i momenti di confronto tra ospite e simbionte ma a dirla tutta la storia del villain Riot ci sembra deboluccia. Come fa una bambina ad entrare in uno dei laboratori più importanti della terra completamente da sola? Anche il montaggio a dirla tutta andrebbe rivisto.
Ruben Fleischer avrebbe dovuto approfondire alcuni aspetti riguardo la microstoria dei simbionti, regalando allo spettatore minuti aggiuntivi molto preziosi per lo sviluppo di una storia ben strutturata. Questa forse è la differenza più sostanziale con i film dei Marvel Studios.
Ciò che sappiamo è che certamente ci sarà un Venom 2 e che Carnage sarà il nuovo nemico del nostro super antieroe. Non resta che attendere ma siamo fiduciosi: nel sequel è ancora possibile correggere questi errori. Nota da apprezzare: Tom Hardy e la sua interpretazione.