Finalmente! Si dice sia impossibile migliorare e modernizzare un prodotto già perfetto, con The Predator invece assistiamo all’evoluzione più appropriata ed efficace degli ultimi tempi. Remake, reboot hanno di fatto preso il sopravvento in un cinema che forse non sa tenere il confronto con i grandi miti anni ’80 scegliendo così la strada della riscrittura e reinvenzione per stabilire nuove e più facili regole: questo però non è il caso di questo quarto capitolo diretto da Shane Black.
The Predator è un film di antieroi, di protagonisti dell’oggi di fronte ad una minaccia ancora più grande. Il processo di modernizzazione, accantonato il super uomo anni ’80, da vita ad una caratterizzazione dei personaggi, ad una storia coerente e accattivante in cui l’uomo non è più solo carne da macello ma anche possibile predatore.
Un film “umano”, una lotta tra predatori, cacciatori e prede che si scambiano di continuo il ruolo all’interno delle sequenze. Un film intelligente che cala di intensità e precisione nei dettagli solo nella parte conclusiva quando forse non riesce (o non vuole) dare tutte le risposte. Ci sono comunque chiari riferimenti con Predator e Predator 2.
Primo di una nuova trilogia questo film è consigliato a tutti i fan di Predator e a tutti coloro che vogliano approcciare nuovamente con un certo tipo di fantascienza, leggera e carica di adrenalina il tutto unito in chiave moderna, anzi, post-moderna.
Un piccolo appunto: notevole riascoltare la leggendaria colonna sonora in una versione che definiremmo 2.0