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Repubblica Centrafricana – Un déjà vu di caschi blu

IMG_0526Nei cinquantaquattro anni che vanno dalla sua indipendenza la Repubblica Centrafricana detiene un triste record: quello delle missioni internazionali di pace. Ce ne sono state circa una dozzina, ma non sono bastate per stabilizzare questo paese che dal colpo di stato dei guerriglieri musulmani Seleka di un anno e mezzo fa versa in una gravissima crisi politica e soprattutto umanitaria.
Dopo l’operazione francese Sangaris e quella africana MISCA è arrivato il turno delle Nazioni Unite – intervenuta già due volte da queste parti negli ultimi vent’anni – che da ieri hanno preso il comando con quasi 8.000 uomini nell’ambito della missione MINUSCA. Riuscirà il Palazzo di vetro a riesumare uno stato che è stato quasi del tutto eclissato dalla ferocia delle violenze interconfessionali? Continua a leggere Repubblica Centrafricana – Un déjà vu di caschi blu

Repubblica Centrafricana – Una pace mutilata

20140725-172446-62686469.jpgDall’incertezza dei negoziati di Gaza a quelli nel cuore dell’Africa. Dopo oltre un anno di guerra civile nella Repubblica Centrafricana è arrivato finalmente un primo accordo per fermare la violenza endemica nel paese. O quasi. Ieri nella capitale del Congo Brazzaville – che prende il nome dall’esploratore italiano Pietro Paolo Savorgnan di Brazzà e ha visto pochi giorni fa la visita dell’attuale premier Renzi – si sono riuniti infatti più di duecento rappresentanti delle opposte fazioni per trovare un punto d’intesa nella guerra che oppone da un lato la maggioranza cristiana e dall’altro i guerriglieri islamisti di Séleka.
Guardando meglio l’accordo emerge tuttavia come esso, a parte l’impegno a deporre le armi per entrambe le fazioni, non entri troppo nel dettaglio su quanto dovrà succedere da qui al prossimo anno, quando ci saranno le elezioni politiche che daranno un nuovo governo legittimo al paese. Basterà questa prima stretta di mano a placare gli animi o i troppi buchi che si lascia dietro sono destinati a cancellare l’accordo come se fosse stato scritto sulla sabbia? Continua a leggere Repubblica Centrafricana – Una pace mutilata

Repubblica Centrafricana – Un nuovo Ruanda?

20140314-171502.jpgÈ passato ormai un anno dalla rivolta dei guerriglieri islamica Seleka, che ha messo in fuga il presidente François Bozizé dalla Repubblica Centrafricana. Ma il paese, come molti sapranno, ha finito per cadere dalla padella alla brace. Mentre il nuovo governo di Michel Djotodia andava in pezzi, ogni giorno si moltiplicavano gli episodi di violenza tra la comunità musulmana e quella cristiana che ha costretto decine di migliaia di persone a fuggire anche oltre confine.
Dopo mesi di caos, la comunità internazionale si è decisa finalmente ad intervenire con reparti militari, provenienti soprattutto dalla Francia e all’Unione Africana, per favorire la rinascita dello stato, simboleggiata dalla nomina a gennaio della nuova presidente Catherine Samba-Panza. Sarà bastato a frenare un massacro che nella sola capitale Bangui ha provocato centinaia di morti?

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Repubblica Centrafricana – Una donna per traghettare il paese fuori dal caos

Agence France Presse

Catherine Samba-Panza, 59 anni ed ex sindaco della capitale Bangui, è il nuovo presidente ad interim della Repubblica Centrafricana. Descritta come una donna combattiva e irreprensibile, la Samba-Panza avrà il compito di gestire il difficile passaggio che porterà i centrafricani alle elezioni previste nel 2015. L’incarico non sarà facile vista la violenza che sta piegando ancora il paese in questi giorni. Continua a leggere Repubblica Centrafricana – Una donna per traghettare il paese fuori dal caos

Repubblica Centrafricana – Hollande e la Francia neoimperiale

Prima gli affari e poi la guerra. Dopo aver accolto centinaia di imprenditori francesi e africani a Parigi per discutere di cooperazione economica, il presidente François a Hollande torna infatti ad indossare il tricorno per lanciare una nuova “campagna umanitaria” in Africa, questa volta nella Repubblica Centrafricana che dalla caduta del presidente François Bozizé lo scorso marzo è precipitata in un caos ormai fuori controllo.

Un Eliseo (Sarkozy o Hollande, il colore politico nn cambia la sostanza) che si presenta molto più guerrafondaio del peggior Bush jr. se consideriamo che questo è il quarto intervento armato negli ultimi due anni e mezzo dopo la Costa d’Avorio, la Libia e il Mali che nel migliore dei casi hanno prodotto in questi paesi finora ‘solo’ uno stallo politico. Continua a leggere Repubblica Centrafricana – Hollande e la Francia neoimperiale