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Pakistan – Anniversario di tensione

IMG_0516Posti di blocco ovunque, migliaia di poliziotti sulle strade e persino l’interruzione temporanea dei servizi cellulari. Non si direbbe proprio un clima favorevole per celebrare il 67º anniversario dell’indipendenza del Pakistan dal dominio britannico e probabilmente questa giornata non sarà ricordata come il momento di festa che dovrebbe essere.
La tensione politica cresciuta in questi ultimi giorni ha alzato infatti lo stato di allerta a livelli preoccupanti, tanto che qualcuno teme l’eventualità di un colpo di stato militare, com’è avvenuto già in passato con tre golpe riusciti (1958, 1977 e 1999) e altrettanti falliti. Esiste davvero il rischio? Ma soprattutto cosa sta succedendo a Islamabad e dintorni che suscita così tanta preoccupazione? Continua a leggere Pakistan – Anniversario di tensione

India, Pakistan – Modi tende una mano a Sharif

20140527-161149-58309880.jpgSono passati la bellezza di 6 anni da quando i leader di India e Pakistan non si vedevano, a seguito del tragico attentato di Mumbai del novembre 2008 che costò la vita più di 160 persone. Da allora le relazioni tra i due paesi sono state sempre molto fredde, tanto che gli analisti temevano la vittoria alle recenti elezioni generali indiane del politico nazionalista Narendra Modi come nuovo elemento d’instabilità nell’area.
Proprio dal nuovo premier Modi è arrivato però un segnale inaspettato, ossia l’invito al su omologo pakistano Navaz Sharif alla cerimonia d’insediamento che si è svolta ieri a Nuova Delhi. Un evento che è una prima volta assoluta per due paesi che hanno combattuto tra di loro più di una guerra dalla fine del dominio britannico nel lontano 1947.

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Afghanistan – Il futuro dopo la NATO e Karzai

20140404-210936.jpgI talebani avevano promesso di rovinare la festa e non hanno mancato di tener fede alla loro parola. Alla vigilia delle presidenziali in Afghanistan, due giornaliste occidentali sono cadute vittima di un assalto con armi da fuoco durante una visita dal governatore del distretto orientale di Tanai. Una di loro, la fotografa tedesca dell’Associated Press Anja Niedringhaus (nella foto) è rimasta uccisa, mentre la sua collega canadese Katty Gannon versa al momento in gravi condizioni.
L’attentato purtroppo non è l’unico che ha accompagnato un voto che segnerà la definitiva uscita di scena di Hamid Karzai, al comando dello stato afgano dalla caduta del governo taliban nel 2001. Assieme a lui il 2014 chiuderà anche la lunga missione ISAF della NATO, senza la quale i più pessimisti credono che le istituzioni non tarderanno molto a disintegrarsi. In questi anni il governo di Kabul ha comunque lavorato per consolidare diverse alleanze regionali, confidando di non trovarsi allo scoperto davanti a nemici che stanno aspettando pazientemente la ritirata delle truppe straniere per fare nuovamente la loro mossa.

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India – La carica dei nazionalisti indù

 

20140325-171514.jpgQui è nato il padre dell’India moderna, Mahatma Gandhi, che l’ha scelto come il luogo per mettere in atto la celebre ‘marcia del sale’ del 1930 contro il Raj britannico. Oggi il Gujarat, stato dell’India nordoccidentale, è diventato anche un modello economico a cui imprenditori e classi urbane guardano con ammirazione per la sua crescita sorprendente.
Buona parte del merito se lo prende il suo attuale governatore (o ministro come si usa da queste parti), una sorta di maharaja locale che siede al potere dal lontano 2001. Lo stesso che non ha fatto quasi nulla dodici anni fa per contrastare una sanguinosa violenza interconfessionale, durante la quale il suo governo ha giocato nel migliore dei casi il ruolo di spettatore passivo. C’è infatti chi accusa il ministro del Gujarat di aver addirittura istigato lui stesso la rabbia degli indù che, per rappresaglia ad un incendio di un treno nel quale sono morti parecchi dei loro correligionari, avrebbero massacrato circa un migliaio di musulmani e distrutto decine di santuari e moschee. Il nome di questo personaggio controverso è Narendra Modi, ministro del Gujarat e leader del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito nazionalista che quasi tutti i sondaggi danno per vincente alle prossime elezioni parlamentari indiane.

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India – Condannata ad essere stuprata

India stupro“Ti condanno per esserti innamorata”. Ha recitato più o meno così la sentenza emessa lunedì da un capo villaggio indiano nel Bengala occidentale contro una ragazza di vent’anni. La sua colpa è stata quella di aver avuto una relazione con un uomo al di fuori della propria tribù, un crimine contro la tradizione che ha dovuto pagare con uno stupro di gruppo da parte di una dozzina di uomini. La donna ora versa in ospedale in condizioni gravissime, mentre l’India si trova ancora una volta faccia a faccia con uno dei suoi demoni peggori: la violenza endemica sulle donne.  Continua a leggere India – Condannata ad essere stuprata

India – Una pistola per combattere il femminicidio

NirbheekSi chiama Nirbheek ed è un revolver leggero che si puó mettere in borsa ed capace di sparare velocemente sei colpi, tanto per essere sicuri che almeno uno di essi vada a segno contro l’aggressore. Disponibile anche in confezione di velluto per un tocco più elegante. Continua a leggere India – Una pistola per combattere il femminicidio

India – Diritti gay, la Corte Suprema riporta le lancette indietro di 150 anni

Alla fine in India ha vinto l’intolleranza. Quattro anni dopo la sentenza dell’Alta Corte di Delhi che aveva aperto la strada verso l’abrogazione dell’articolo 377 del Codice penale. Questa legge che risale all’epoca del dominio britannico e puniva chiunque avesse rapporti omosessuali con ben dieci anni di reclusione o addirittura l’ergastolo, un comportamento che secondo i giudici della capitale non costituiva più reato.

Questo fino a quando la Corte Suprema non ha deciso di far fare marcia indietro al paese, giudicando il verdetto incostituzionale scatenando un enorme delusione tra una comunità gay che in casa non gode certo di un vento favorevole. Continua a leggere India – Diritti gay, la Corte Suprema riporta le lancette indietro di 150 anni

India – Radio Q, la scommessa gay in un subcontinente ostile

Q Radio“Non è molto lontano il giorno in cui non ci saranno più donne da sposare e tutti diventeranno gay”. Le parole del ministro Farooq Abdullah sono molto chiare sulla posizione di un’India dove fino al 2009 l’omosessualità era ancora considerata un reato da perseguire. Eppure oggi arriva un primo importante segnale su come i tempi stiano cambiando anche nel gigante asiatico con la nascita della prima radio rivolta proprio alla comunità gay: radio Q. Continua a leggere India – Radio Q, la scommessa gay in un subcontinente ostile