Quando più di due anni fa gli abitanti di Wukan, un villaggio di pescatori del Guandong, si ribellarono contro i funzionari locali del partito comunista, molti credevano che il seguito di questa trama fosse già scritto nel solco della repressione. Troppi gli interessi in gioco per dei politici così assetati di denaro da requisire senza alcuna vergogna la terra ai contadini, per poi rivenderla alle grandi imprese immobiliari del paese nella certezza di farla sempre franca.
Stanca di questo meccanismo perverso e aizzata dalla misteriosa morte in carcere di uno dei loro rappresentante, Xue Jinbo, la gente di Wukan finì col sollevarsi contro i governatori corrotti in una rivolta simile a molte altre schiacciare con la violenza. Eppure, tra lo stupore generale, i rivoltosi riuscirono non solo a cacciarli via, ma addirittura ad eleggere i propri rappresentanti senza che il governo si opponesse più di tanto a questa prova inedita di democrazia. Anche la Cina dunque si stava incamminando verso un sistema liberale?
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