La battaglia per l’imminente referendum costituzionale che ci ha accompagnato nelle ultime settimane ha ormai stancato molti di noi, al punto che non si vede l’ora di mettervi la parola fine questa domenica.
Questo per i toni ossessivi, se non apocalittici, tra i due fronti, attorno ai quali in molti si schierano più per simpatie politiche che per una scelta ponderata e consapevole. Molti cittadini del resto non masticano granché di diritto costituzionale, nemmeno conoscono la stessa Costituzione o il funzionamento delle nostre istituzioni per capire veramente quale sia la posta in gioco nel voto in questione.
La Tana nel suo piccolo vuole allora dare un suo contributo sui punti salienti della riforma, senza pregiudizi di parte, perché a essere fondamentale in un dibattito è un’analisi seria dei fatti e non la ripetizione ad oltranza di slogan che invece di arricchire l’opinione pubblica non fanno che convincere le rispettive fazioni. Continua a leggere Uno sguardo sulla riforma costituzionale →
“Fatta la Costituzione, ora bisogna applicarla”. Questa parafrasi della celebre frase di Massimo d’Azeglio sugli italiani citata dall’ex ambasciatore d’Italia in Tunisia, Pietro Benassi, descrive molto bene la situazione del processo costituente in Tunisia, paese che rispetto ai contesti più problematici dell’area sembra aver imboccato una transizione più stabile dalle rivolte del 2010-11.
Può questo apparente successo essere considerato un modello per gli altri paesi arabi? È la domanda principale dell’incontro “La nuova Costituzione in Tunisia: modello per le democratizzazioni arabe” organizzato dall’ISPI e dalla Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio. Ospite d’eccezione la Vicepresidente dell’Assemblea costituente tunisina, Meherzia Labidi.
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Venerdì scorso un brivido ha attraversato la Libia, quando il generale Khalifa Haftar è comparso in un filmato per annunciare lo scioglimento della Parlamento e del governo. Per fortuna quello che poteva diventare il golpe di San Valentino si è rivelato effimero come un buco nell’acqua, sebbene ora la Libia debba affrontare una sfida non meno impegnativa.
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Da pochi giorni è finalmente pronta la nuova Costituzione che l’Egitto dovrà approvare definitivamente con un referendum che si dovrebbe tenere entro il prossimo gennaio. Rispetto alla Carta scritta dai deposti Fratelli Musulmani (al-Ihwan) il riferimento alla Sharia viene sostituito da termini come ‘governo civile’ o ‘diritti delle donne’, come a voler rimarcare la natura laica dopo la contestata parentesi di Morsi che ha provocato il golpe dello scorso luglio.
Curiosi dei nuovi mondi, lontani dalle facili scorciatoie perché la vita risplende proprio nella sua complessità