Wataraka Vijitha Thero è un monaco cingalese molto meno conosciuto del Dalai Lama, sebbene sia salito agli onori della cronaca per un fatto molto spiacevole. È stato infatti trovato nella città di Panadura, a sud della capitale Colombo, dopo essere stato picchiato e denudato molto probabilmente da altri buddisti come lui. Il motivo? Aver osato criticare la loro violenza che avevano commesso pochi giorni prima contro la minoranza musulmana.
Dopo il Myanmar, dove sono anni che si parla dei gruppi di fanatici buddisti – tra cui il famigerato gruppo 969 – che hanno massacrato decine di musulmani Rohingya e costretto alla fuga diverse altre migliaia, anche lo Sri Lanka si sta dunque macchiando di un fenomeno che di per sé suonerebbe come una specie di ossimoro: la violenza buddista. Continua a leggere Sri Lanka – Monaci da guerra
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Myanmar – Qualcuno salvi i Rohingya
Non possono spostarsi, lavorare, possedere proprietà o avere più di due figli. Contro di loro si scagliano i buddisti aizzati dall’insolita ferocia del monaco Wirathu e dei gruppi più estremisti, che in molti casi non si accontentano di boicottare i loro negozi o minacciarli e passano direttamente alle mani. E le centinaia di morti che hanno segnato gli ultimi due anni spiegano molto bene come finiscono di solito questi scontri.
La vita della minoranza di fede musulmana Rohingya – circa 800.000 persone stanziate prevalentemente nello stato del Myanmar occidentale di Rakhine – insomma era già molto difficile in passato. Eppure in questi giorni la loro esistenza potrebbe diventare addirittura più drammatica, poiché il governo di Naypyidaw, sollevando un mare di polemiche ha deciso di cacciare dai loro campi rifugio il personale di Medici senza frontiere (MSF).
Cina – Avorio tra superstizione e lotta al contrabbando

ll Guangdong, una regione conosciuta per avere una cultura e lingua ben distinte, per le città costiere e mercantili (Hong Kong si trova proprio nel mezzo) e per essere purtroppo una delle principali porte d’accesso in Cina del mercato illegale d’avorio.
Proprio per sfatare in parte questa brutta fama, le autorità locali hanno deciso di organizzare un cerimonia pubblica dedicata alla distruzione di oltre sei tonnellate di zanne importate clandestinamente. Un gesto per nulla scontato in un paese che resta uno dei maggiori mercati di questa merce insanguinata. Continua a leggere Cina – Avorio tra superstizione e lotta al contrabbando