Se avete seguito con interesse le avventure del Professor Langdon nel Codice da Vinci e Angeli e Demoni non avrete sicuramente resistito a questo terzo capitolo, Inferno, il più convincente dei tre.
Recensire questo nuovo film diretto da Ron Howard significa partire da un presupposto: non siamo mai stati entusiasti da questa “serie”. Questa trilogia trae spunto dai testi di Dan Brown, dai suoi thriller, dai suoi più controversi racconti.
Il cinema trae spunto da queste storie per produrre dei film a limite tra l’avventura vecchio stile e il thriller ma che si reggono fondamentalmente sul grande carisma di Tom Hanks. La cultura, l’arte, la religione, sono i cardini, i temi e gli strumenti utilizzati per generare il mistero e questo in fondo non rappresenta una novità. A questo contemporaneo Indiana Jones manca però quel guizzo, l’azione che ti aspetti da una storia articolata e oscura.
Non basta far vedere opere d’arte di maestoso valore o sconclusionate visioni che non hanno un’origine definita o qualche corsa all’interno di grandi città d’arte italiane per coinvolgere nelle emozioni il pubblico di oggi. La strada degli effetti speciali la si deve poi percorrere con più convinzione e qualità. Limite di questa serie proprio gli effetti visivi palesemente mal costruiti e visibilmente artificiali.
Inferno, il terzo capitolo uscito qualche giorno fa, è di certo il migliore proprio perchè sembra voler correggere gli errori soprattutto del deludente Angeli e Demoni, spingendosi con maggiore coraggio verso una drammatizzazione più articolata volta a far immedesimare gli spettatori.