Tanto tempo fa c’erano i cartoni animati: sogni, magia e regni fantastici prendevano vita e ci emozionavano. Questi mondi, queste ambientazioni, oggi stanno entrando nella realtà con film in live action. La magia però sembra non disposta ad accompagnare questo cambiamento ed è quello che accade ne Il Libro della Giungla, diretto da Jon Favreau, in uscita oggi nelle sale.
Mowgli, un piccolo bimbo abbandonato, viene salvato e adottato dagli animali abitanti della giungla e cresciuto da un branco di lupi. Tutto sembra procedere nel migliori di modi fino alla comparsa di Shere Khan una feroce tigre decisa più che mai ad uccidere il giovane cucciolo d’uomo. in uscita oggi nelle sale.
Una nuova generazione finirà per amare questi esperimenti ma nonostante questa nuova frontiera sembrano lontani i tempi delle magiche atmosfere dei primi film d’animazione. La visibilissima artificiosità della CGI non risolve la ricerca di una resa verisimile di personaggi che sembrano più finti oggi di quanto sembravano agli inizi. Meglio dunque paesaggi animati, colori vivaci da cartone animato. Questi risultano solo ibridi prodotti incastrati tra sogno e realtà,, tra reale e irreale.
Sicuramente efficaci il ritmo, le melodie e i paesaggi, la storia del giovane Mowgli ruota intorno alla ricerca di se stessi. La famiglia e la capacità di accettare la propria natura potendo dare sempre il meglio sono le tematiche di fondo che di certo non deluderanno gli appassionati. Dopo Alice e Cenerentola ecco una nuova sfida live action in grande stile che potrebbe risultare tuttavia la meno soddisfacente.