La forza si è ormai risvegliata, il fenomeno cinematografico del 2015 è stato certamente Star Wars episodio VII, è dunque ora di qualche considerazione più approfondita su questo nuovo progetto.
Andando oltre al semplicistico concetto estetico riguardante il film (soggettivamente può essere piaciuto o meno) cerchiamo di soffermarci su alcuni dettagli introdotti da J.J.Abrams: il primo pensiero è subito per il principale villain del film, Kylo Ren. Un personaggio volutamente debole, poco formato e precario nella sua fedeltà al lato oscuro con un carisma di molto inferiore rispetto a Darth Fener. Il cinema nel suo processo di adattamento alla contemporaneità approccia a tali personaggi non più con l’ideologia superomistica ma con un voluto richiamo alla problematica generazionale in corso. Questa visione, seppur lontana dall’originale, regala a Star Wars una novità narrativa senza precedenti.
La sfida è l’interazione tra questi nuovi personaggi e il carisma di quelli storici. Punto di forza è certamente quella percezione da crollo ideologico che nasce proprio da tale rapporto: è concreta la sensazione che poco dei valori dei Jedi e della forza sia rimasto in queste nuove generazioni. Paradossalmente la loro esigenza di conoscenza li avvicina più al percorso di Anakin Skywalker che “ai buoni” degli episodi precedenti.
Tutto questo processo finisce per stravolgere senza rinnegare i canoni tradizionali della serie. Questa è però una volontà solo transitoria, una crisi del momento che parzialmente trova soluzione nella scena finale nella quale il ritrovamento di Luke Skywalker ci indica che questo calo ideologico sarà compensato dal suo ritorno. Sarà lui a consentire la rinascita dei valori e dei canoni dell’universo di Star Wars che tuttavia rimane in espansione, almeno per quanto riguarda i progetti della Disney. Dovremo dunque abituarci a nuove storie e nuovi personaggi.
Episodio VIII uscirà nel 2017 diretto da Rian Johnson mentre Episodio IX nel 2019.