Dopo ventiquattro avventure in 53 anni forse James Bond è giunto alla sua ultima missione. Spectre è il quarto capitolo della rinascita di 007 con Daniel Craig che tornerà ad interpretare la spia più famosa della storia del cinema.
Azione, segreti, spionaggio e inseguimenti mozzafiato (elettrizzanti le scene girate in Italia, a Roma) e donne bellissime. Questo è tutto ciò che circonda James Bond in quest’avventura.
Tutto ruota intorno alla scoperta di una società segreta denominata Spectre al cui vertice riemerge un uomo creduto morto e il cui passato si intreccia con 007. L’ultima battaglia è iniziata.
La pellicola è diretta da Sam Mendes (regista anche del precedente Skyfall) e vede tra gli interpreti Monica Bellucci.
Nello stile si può certamente notare un ritorno alle origini: viaggi, azione e tante location diverse. Daniel Craig, che sembra aver terminato la sua esperienza nei panni di James Bond iniziata nel 2006, ha nei suoi punti di forza il carisma e per certi versi l’imperturbabilità del suo volto: granitico, sicuro e mai in difficoltà. Il suo Bond trasmette sicurezza e affidabilità anche se a volte questa natura da uomo invincibile ci confonde facendoci pensare di assistere all’ennesimo capitolo della serie Die Hard.
Questa volta il Bond di Craig (a differenza dei precedenti 3 film) a me non ha convinto. Non do particolari colpe all’attore (al solito bravissimo) bensì agli sceneggiatori: secondo me il problema principale di Spectre è stata l’aver abbandonato l’umanizzazione del personaggio intrapresa nei precedenti 3 film a favore di un ritorno all’origine del Bond canonizzato da Sean Connery.
Ne ho scritto nel mio blog: magari può interessarti 🙂 https://lapinsu.wordpress.com/2015/11/17/spectre/