On AIR: Quando l’arte entra in casa

Cosa succede se uniamo una casa privata, una città del nostro meraviglioso meridione e l’arte contemporanea? Ovvio, nasce un progetto culturale: On Air, residenza artistica a Salerno ideata e curata da Mariacristina Ferraioli.

L’intenzione della curatrice, formatasi in Francia e che si divide tra Milano e Salerno è quella di ricreare in un luogo intimo e personale – la casa dei nonni – un punto di incontro con il territorio, luogo di scambio di idee e di dibattito, laboratorio creativo. Una casa che resta tale, ma diventa anche casa dell’arte contemporanea. Fondamentale è, come per ogni abitazione, il tessuto cittadino in cui è inserito. Ecco allora che gli artisti invitati a partecipare vivono il contesto artistico della città, attraverso attività fuori e dentro casa, ma invitano anche il pubblico, per momenti di open studio ed avvicinare anche i non addetti ai lavori all’arte contemporanea.

Scopo della residenza è di dar vita a progetti artistici, anche grazie alla consulenza della curatrice, in connessione con il vivace contesto di scambio in cui sono inseriti.

Elena Bellantoni, artista che si divide tra la Germania e l’Italia, è stata la prima artista ospitata. Oltre ai cinque giorni passati in residenza, l’artista il 16 luglio ha inaugurato la mostra Dunque Siamo al Museo Archeologico di Salerno. L’inaugurazione è stata preceduta da una conversazione critica con l’artista, in linea con l’idea di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea portata avanti dal progetto On Air.

Il progetto, appena nato, all’apparenza sembra “solo” un evento di provincia. In realtà incarna ciò che la cultura dovrebbe essere: alla portata di tutti, intessuta nel territorio, condivisa, facilmente accessibile, che trasmette bellezza ed arricchisce… proprio come succede nelle nostra case e nelle nostre famiglie. Come se non bastasse, ha anche l’arduo compito di avvicinare all’arte contemporanea, così spesso recepita come difficile e incomprensibile, lontana da noi, anche se in realtà parla proprio di noi, del nostro oggi.

Progetti come questo forse ci ricordano che anche noi possiamo fare cultura. Non è più tempo di aspettare solo i grandi eventi culturali delle grandi città. Il bello è bello a prescindere dalle dimensioni, la meraviglia la conoscenza, l’arricchimento personale potenzialmente è ovunque. Sta a noi saperlo cogliere o avere il coraggio di volerlo creare.

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