X – Men: giorni di un futuro passato

X-Men-Giorni-di-un-futuro-passato-il-trailer-bootleg-del-sequel-di-Bryan-SingerUna saga che non ha più una coerenza e che sforma continui riavii.

X – Men – Giorni di un futuro passato, il nuovo capitolo diretto da Bryan Singer, è il settimo film dedicato ai mutanti della Marvel.

Quattordici anni dopo il primo, formidabile, X-Men molte sono le perplessità riguardanti questa serie. Dopo i deludenti Spin-off su Wolverine, già carichi di incongruenze (salviamo in parte solo il recente Wolverine – L’Immortale) e il sopravvalutato prequel X Men – L’inizio, arriva nelle sale, il 22 maggio, Giorni di un futuro passato (storia tratta dal famoso fumetto del 1981).

Wolverine, in un futuro dispotico, nel 2023, è incaricato da un redivivo Proffessor X di tornare indietro nel tempo di cinquant’anni per impedire a una giovane Mistica di compiere l’assassinio di Bolivar Trask. L’uomo è infatti il creatore del progetto sentinella, un programma che, con la sua uccisione, sarà diffuso come sistema di difesa in tutto il mondo e che piegherà per sempre tutti i mutanti sterminandoli senza pietà. Il futuro è nelle sue mani, riuscirà a modificare un destino che sembra scritto?

Prima regola di una saga cinematografica: il rispetto della continuity. Giorni di un futuro passato dimentica improvvisamente Wolverine le origini e X men 3 – Conflitto finale. Singer realizza un paradosso temporale attraverso la figura di Mistica  riagganciandosi solamente ai primi due film da lui diretti, a X Men – L’inizio e considerata la scena finale anche a Wolverine l’Immortale. Tutto questo ci consegna un prodotto cinematografico ibrido, adatto a essere goduto solo se preso singolarmente. Difficilmente collocabile altro non è che un sequel del reboot del 2011 diretto da Matthew Vaughn.

A differenza di realtà come The Avengers, ben articolate e con un disegno preciso, qui è il caos a regnare sovrano. La serie, che si completerà con altri titoli (nel 2016 arriverà X-Men – Apocalypse, introdotto nella scena finale dopo i titoli di coda che concluderà la nuova serie), risente di questa mancanza di organicità tra i vari progetti. Una trilogia originale, una possibile saga parallela di tre reboot e due spin-off non ci hanno dunque consegnato una serie all’altezza del fumetto ancora oggi di gran lunga superiore.

X-Men-Giorni-di-un-futuro-passato-terminate-le-riprese-e-prima-immagine-ufficiale-del-sequel-di-Bryan-Singer-3La ricerca spasmodica ed esagerata di rimanere fedeli alle storie originali dei fumetti non ha permesso quel rispetto della coerenza che invece il cinema severamente richiede. Un anziano professor X resuscitato senza spiegazione (e non è sufficiente la scena finale dopo i titoli di coda di Scontro Finale) e un Bolivar Trask presentato in due film diversi con attori completamente differenti (un afroamericano in X Men 3 e un attore di etnia bianca, Peter Dinklage, affetto da nanismo in quest’ultimo) di certo non aiutano a realizzare una storia credibile. Inoltre una serie di inspiegabili divergenze dalla trilogia originale (senza dimenticare le origini del primo incontro tra Wolverine e Stryker ) non vengono adeguatamente giustificate ne con paradossi temporali ne con dimensioni alternative.

Insomma in Giorni di un futuro passato se da una parte lo spettacolo non mancherà di certo, come nella migliore tradizione blockbuster fatta di film di grande effetto con un budget molto alto, sarà purtroppo difficile avvertire l’identità della pellicola. Questo non riuscire ad esprimersi fino in fondo, per i fan più accaniti soprattutto della serie al cinema, potrebbe essere però un ostacolo non di poco conto per il futuro della serie.

1 commento su “X – Men: giorni di un futuro passato”

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