La parabola discendente di Harry Potter

Harry-Potter-e-i-testoSono passati parecchi anni da quando per la prima volta al cinema arrivava il personaggio coniato dalla mente di J.K. Rowling: Harry Potter.
Oggi, già da un po’alla fine di questo percorso ci soffermiamo ad analizzare il viaggio cinematografico che questi magnifici libri hanno avuto nel corso degli anni.

I titoli: Harry Potter e la Pietra Filosofale, Harry Potter e la Camera dei Segreti, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Harry Potter e il Calice di Fuoco, Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Harry Potter e i Doni della Morte Parte I e II, sono ormai noti ad un pubblico vasto che sicuramente è cresciuto con questi personaggi. Nonostante ciò, a partire dal grande successo, molti sono stati gli elementi che poco hanno funzionato nella riproposizione cinematografica dei testi originali.

Innanzitutto è bene sottolineare una scelta precisa che è stata fatta, quella di affidare la saga a più registi: da un lato hanno portato idee fresche e stili sempre diversi ma hanno anche interpretato (a volte in modo troppo soggettivo) i testi della Rowling, disorientando gli spettatori che avevano letto i libri.
Si è passati da registi meticolosi come Chris Columbus, regista dei primi due episodi, a registi più eclettitici ed affermati come Alfonso Cuaron e Mike Newel, fino al peggiore, David Yates. A tutto questo va aggiunto che i tre protagonisti principali Daniel Radcliffe (Harry Potter), Rupert Grint (Ron Weasley) Emma Watson (Hermione Granger), seppur cresciuti nel tempo, non hanno accresciuto allo stesso modo le loro doti di recitazione.

Degli otto film usciti nelle sale solo i primi quattro sembrano all’altezza.
Tutto questo, ovviamente, va contro i numeri, più freddi e superficiali. La saga ha infatti ottenuto un grande successo al botteghino nonostante la parabola discendente in fatto di qualità: questo è determinato più dalla curiosità dei “non lettori”che per la soddisfazione del risultato cinematografico. La Rowling ha dichiarato che non scriverà altri libri. Per buona pace di Daniel Radcliffe.

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