Italo Calvino inizia a riflettere sul perché leggere e rileggere i classici già nel 1981 e nel 1995 definisce il suo decalogo in 14 punti (qui dovete leggerli tutti). Sembra che i teatri milanesi conoscano questo testo molto bene. In questo mese di marzo, infatti, sui palchi dell’Elfo, dell’Atir, del Piccolo e del Teatro Verdi ci verranno proposti quattro testi che si confronteranno con la tradizione classica per eccellenza: l’Antica Grecia.
Questa rassegna immaginaria è iniziata con Eros e Thanatos: conferenza sui classici al Teatro Atir Ringhiera (in scena dal 27 febbraio al 9 marzo 2014). Al Piccolo Teatro Studio Melato sono, poi, tornati Ricci/Forte con Troia’s Discount, ormai un loro classico (dal 4 al 9 marzo 2014). Gli ultimi due spettacoli sono, infine, dedicati entrambi all’eroina tragica Cassandra: Ida Marinelli la impersona al Teatro Elfo Puccini, partendo dal testo omonimo di Christa Wolf (dal 5 al 23 Marzo 2014); il Teatro Verdi, invece, mette in scena Verso Cassandra. Da Omero a Christa Wolf (dal 27 al 30 marzo 2014) facendo indossare le bende della sacerdotessa a Elisabetta Vergani.
Serena Sinigallia, regista, attrice e direttore artistico dell’Atir, in Eros e Thanatos: conferenza sui classici porta in scena tutto il suo grande amore per la cultura classica. Lo fa attraverso un medley di opere antiche che si intrecciano con vicende personali e ricordi professionali, dando così vita a fatti mitici e parole auliche. Solo tre attori saranno in scena a dar voce a questi continui rimandi tra ieri e oggi. Vista la forma scenica è, quindi, fondamentale, il titolo: conferenza. Che nessuno si aspetti pepli e colonne doriche. Pare, però, che la Sinigallia riesca in ciò che le messe in scena odierne dei classici dovrebbero fare sempre: ricordarci che le parole di Euripide ed Omero sono vive e vibranti anche a 2500 anni di distanza.
Troia’s Discount è, invece, la summa della poetica di Ricci/Forte, uno degli ensamble artistici più promettenti del momento. Viene messa in scena l’amicizia tra Eurialo e Niso raccontata nell’Eneide, ma trasportata in una qualunque degradata periferia urbana. Eurialo e Niso non sono più due eroi classici, ma dei bulli qualsiasi che tentano di svaligiare un qualunque discount. Ne risulta uno spettacolo in cui lo spettatore è sopraffatto dal “troppo”: troppa fisicità; troppi nudi che non aggiungono né tolgono nulla; troppi riferimenti, anche facili, al consumismo e agli stereotipi. Elementi che sembra ci siano, solo perché debbano esserci in uno spettacolo di Ricci/Forte, quindi non può non esserci una drag queen o venire usato linguaggio volgare. Pur riconoscendo il lavoro fatto sul testo dagli autori, risulta ancora difficile, lontano dalla quotidianità. Lodevole è, invece, la bravura degli attori che, soprattutto nei momenti corali e fisici dimostrano le loro capacità.
Il Teatro Elfo Puccini e il Teatro Verdi si dedicano, come detto, a Cassandra: donna, eroina, sacerdotessa, veggente non creduta, destinata ad una fine tragica.
Nella versione dell’Elfo viene adattato alla scena il testo di Christa Wolf, autrice tedesca della ex-DDR, che narra la vicenda di Cassandra in una sorta di flusso di coscienza in bilico dal punto di vista dell’eroina tragica. Ida Marinelli, una donna adulta, tiene la scena per 80 minuti da sola, passando dalla tenerezza quasi adolescenziale, propria dell’età di Cassandra, alla forza e alla consapevolezza di una donna matura. Alla fine cosa resta di questo personaggio sempre in bilico tra la capacità di poter vedere le cose, ma l’impossibilità di esprimerle, perché non creduta?
Anche al Teatro Verdi va in scena un monologo dedicato a Cassandra, stavolta però con un testo originale. Elisabetta Vergani, attrice che spesso si è confrontata con il mito e con i classici, verrà accompagnata sul palco dalle percussioni etniche di Danila Massimi. Centrale, in questa versione, sarà il coraggio dimostrato da questa sacerdotessa troiana nel dire la verità, pur non essendo né creduta, né ascoltata.